I Bengals di giugno: i tifosi.
A giugno è tempo di bilanci: le aziende pubblicano i dati finanziari dell’anno precedente; le società sportive tracciano il resoconto della stagione trascorsa e programmano gli investimenti per quella successiva; i lavoratori fanno un bilancino per decidere le ferie, le ragazze fanno il bilancio del proprio vestiario e si preparano per i saldi estivi …
A giugno insomma, di sport se ne parla poco e se ne vede pochissimo rispetto il resto dell’anno (eccezion fatta per quei pochissimi sport che vengono praticati nei mesi estivi).
Per un tifoso di football americano, la stagione estiva è quella dell’agonia… come le antilopi nella savana attendono con impazienza la stagione delle piogge per dissetarsi e trovare cibo, così è per gli appassionati di football che attendono la nuova stagione. Attendono impazienti e vivono in un limbo tra ricordi del recente passato e speranze per il futuro: il campionato italiano FIDAF è appena terminato, quello della NFL è ancora troppo lontano.
Per far fare qualcosa ai tifosi dei Bengals che seguono la squadra sempre e ovunque, la settimana puntata della rubrica Bengals del mese è dedicata alle tigri delle tribune. I tifosi!
Tifosi, seguaci, appassionati, curiosi… praticamente è impossibile descrivere tutti gli spettatori! Però frequentando le tribune del Chico Nova si conoscono molte persone che per motivi diversi seguono le vicende dei blu-argento. Ecco una breve classificazione.
Gli ex giocatori: riconoscibili dai fisici imponenti e muscolosi, in genere fanno gruppo con altri ex giocatori e seguono in piedi la partita. E’ un gruppo di tifosi omogeneo e affiatato dagli anni di comune pratica sportiva. La loro caratteristica è di commentare con ironia ciò che vedono in campo: una chiamata arbitrale, una bella giocata, un errore di un giocatore. Guasconi, pungenti, competenti.
I parenti: categoria multiforme all’interno della quale si profila l’intera discendenza parentale: fratelli, sorelle, genitori, cognati, nuore, generi, suocere, cugini, nonni, fidanzate, mogli… tralascio per motivi di spazio le nuove tipologie di famiglia, le coppie arcobaleno e temporale, etc (ma sono sicuro che ci sono pure loro). Seguono le azioni dei propri cari con impegno e costanza, a volte un pochino di ansia… Comunque vedere la propria famiglia in tribuna è sempre uno stimolo per un giocatore. Simpatici, allegri, divertenti.
Gli appassionati di football: sono i tifosi che sventolano le bandiere, portano striscioni, incoraggiano a gran voce i giocatori; seguono tutte le trasferte dei Bengals. Danno voce e suono alle tribune portando vuvuzelas, tamburi e corni a fiato. Spontanei, gioiosi, rumorosi.
Gli amici: chi trova un amico trova un tesoro… e a volte trova anche l’ingresso gratuito per un game dei Bengals Brescia. Seguono con interesse la partita, sforzandosi di capire le regole del gioco e chiedendosi quando mai finirà l’incontro. Pazienti, costanti, silenziosi.
I coach mancati: siedono isolati e commentano a bassa voce quanto vedono in campo; a volte tentano di decifrare le scelte del tecnico o contestano garbatamente una chiamata arbitrale. Riservati, educati, entusiasti.
I debuttanti: motivi oscuri hanno messo il football americano nelle loro vite… e ne sono rimasti affascinati. Siccome ci vogliono vedere chiaro, allora seguono le partite, il web, i social e tutto il resto per capire il gioco e gli schemi. Tempestano di domande il povero malcapitato vicino di turno. Loquaci, curiosi, studiosi. Vi diamo un consiglio: iscrivetevi in squadra, giocherete nei Bengals e imparerete tutto!
A dimostrazione di quanto i tifosi sostengono i Bengals, condividiamo con Voi una bella mail che abbiamo ricevuto al termine della regular season. Il mittente è un nostro tifoso. Grazie Antonio!
Cari players dei Bengals Brescia,
mi permetto di chiamarvi players, all’americana, perché la parola mi sembra più professionale per rivolgermi a Voi. Riconosco che il campionato Fidaf non ha lo stesso spessore del campionato a stelle e strisce, tipo College Football e NFL, ma per me siete Voi i professionisti di questo bellissimo sport in Italia.
Sono uno dei tanti tifosi che vi seguono con calore e affetto, in casa e fuori, con il freddo e con il caldo, d’inverno e d’estate. E vi voglio dire GRAZIE! Grazie per quello che mostrate in campo. Grazie per l’esempio che date a noi tifosi e ai nostri giovani. Grazie per l’abnegazione, la determinazione, la passione che mettete nelle vostre gesta sportive.
Ho sempre pensato che lo sport prepara alla Vita: tra tanti sports solo il football educa veramente ad affrontare la Vita. E voi ne siete la dimostrazione.
Vi ho visto andare in svantaggio e vi ho visto risorgere. Vi ho visto messi alle corde e ne siete usciti. Vi ho visto cadere e rialzarvi. Vi ho visto mantenere il cuore caldo e la mete fredda anche in momenti di svantaggio a pochi secondi dal termine… ed alla fine vi ho visto vincere. Vi ho visto cadere cento volte ma anche rialzarvi centouno volte.
Come il Football, così è la Vita. La Vita ci mette alla prova con le difficoltà, le condizioni di svantaggio, le cadute… eppure bisogna affrontarla. Bisogna superare le difficoltà, vincere le proprie paure, cadere e trovare le forze per rialzarsi. A volte ci si rialza da soli, a volte è un compagno di squadra che tende una mano e ci aiuta. Così è la Vita e così è il Football.
Se fossi giovane, sabato prossimo scenderei in campo insieme a Voi. Ma purtroppo non mi è possibile, l’età e la salute mi mettono da parte. Ma se potessi scendere in campo con voi anche per una sola volta… ecco… mi stringerò nell’huddle e guarderò i vostri occhi. E ci vedrò un uomo determinato a dare il massimo, a vincere la partita… vincere non solo per sé, ma anche per il compagno di squadra affianco, per il vostro fratello, per il vostro pubblico.
Sabato sera affronterete i Gladiatori nel primo turno: dicono che sarà la partita “Go big or go home!”.
Che partita sarà per i Bengals? Io ho già un’idea.
Penso che sabato giocherete la Vostra grande partita, la vera finale, la partita che terrà viva la fiamma del presente. I Bengals vivono infatti nel presente e devono compiere un passo alla volta per rendere concreto il proprio destino.
Il vostro destino infatti non è Vicenza o la prossima stagione o quella dopo ancora. Il vostro futuro è il prossimo avversario. E basta. Ma d’altronde che cosa è Vicenza? E’ una partita immaginata in un futuro astratto e lontano. Voi giocate per il presente. Un passo alla volta, una partita alla volta.
Prima della partita, nello spogliatoio, vorrei che ricordate il percorso che avete fatto per arrivare fin qui. Pensate agli allenamenti, alle avversità atmosferiche, alle partite, agli avversari, ai sacrifici e alle rinunce; alla sofferenze subite, ai lividi grossi come meloni, agli infortuni dei vostri compagni, ai permessi dal lavoro e alle notti passate a studiare per gli esami tra un allenamento e l’altro. Pensate a quante ore trascorse ad allenarvi in palestra o sul campo.
Perché lo avete fatto? Ognuno di voi ha la risposta nel proprio cuore.
Molte imprese straordinarie sono figlie di un desiderio, un’idea, una motivazione inarrestabile per arrivare in vetta o raggiungere l’obiettivo. Io credo in voi e nelle vostre potenzialità! Per questo motivo, Vi chiedo di pensare solo alla prossima partita, al vostro unico futuro.
Un passo alla volta, una partita alla volta, una finale alla volta. E’ così che si arriva in cima.
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